Emergenza Coronavirus: proroga misure restrittive sino al 3 maggio e riapertura di alcune attività dal 14 aprile.

È appena stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM 10 aprile 2020 con il quale, come già ampiamente diffuso dai media, ieri sera il Presidente del Consiglio dei Ministri ha prorogato sino al 3 maggio p.v. le misure restrittive della libertà di circolazione attualmente vigenti.

In pratica il nuovo, articolato e ampio DPCM e i suoi ben 5 allegati, in vigore dal 14 aprile p.v. sino al 3 maggio p.v., abrogano e sostituiscono i precedenti DPCM del 8, 9, 11, 22 marzo e 1 aprile 2020 e, con discutibile tecnica normativa, inglobano le previgenti disposizioni di vari altri Decreti e Ordinanze dei Ministeri della salute, dei trasporti, dello sviluppo economico.

Quanto, invece, alla sospensione delle attività lavorative, è stata prevista la riapertura, a partire dal 14 aprile p.v., di diverse attività attualmente sospese, per le quali si rimanda nel dettaglio agli elenchi dell’allegato 1, che individua le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità consentite, dell’allegato 2, che individua le attività inerenti servizi alla persona consentiti, e dell’allegato 3, che individua le attività produttive, industriali e commerciali consentite.

Oltre ai citati, la norma è altresì corredata anche di un allegato 4, relativo alle misure igienico sanitarie da rispettare, e di un allegato 5 relativo alle misure da adottare all’interno degli esercizi commerciali che non risultano sospesi.

Detto questo, sia consentita una breve notazione: le disposizioni oggetto di questo ciclo di comunicazioni giuridiche legato all’emergenza da Coronavirus vengono esaminate con la massima cura e con profusione di sforzi per fornire dati tempestivamente aggiornati. Tuttavia, appare sempre più manifesto che detti provvedimenti non possono certo dirsi esenti da una certa “schizofrenia” normativa per mole abnorme, per frequenza, per inevitabili errori dovuti alla fretta e per continua intersecazione di fonti di rango diverso, che costantemente mettono gli interpreti di fronte a seri problemi di non facile soluzione.

11 aprile 2020

Avv. Stefano Franchi

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